Un anno senza Monica Vitti: ricordando un mito del cinema italiano

Una perdita grandissima per la cultura italiana
La notizia
La malattia
I premi
Monica Vitti e quel grande regista
La fine della relazione con Antonioni
Gli anni '70
La commedia all'italiana
L'incontro con Monicelli
La collaborazione con i più grandi registi del momento
Gli anni '70: Il sodalizio con Alberto Sordi
Gli anni '70: gli anni di
Le apparizioni in TV
Gli anni '80
Gli anni '90: la regia
Gli anni '90: I libri
Il nuovo millennio: il ritiro dalle scene, la malattia e la scomparsa
Il suo lascito
Una perdita grandissima per la cultura italiana

Ci ha lasciati un anno fa una delle più grandi interpreti del cinema italiano. Appassionata, irriverente, bellissima e dal talento smisurato, Monica Vitti ha saputo interpretare qualunque donna, restando comunque se stessa. La sua scomparsa ha lasciato un vuoto profondo nel mondo della cultura italiana. Aveva compiuto 90 anni pochi mesi prima.

La notizia

A comunicare la triste notizia è stato suo marito Roberto Russo, attraverso un vecchio e caro amico della coppia, l'ex sindaco di Roma Walter Veltroni, che su Twitter scrisse: "Roberto Russo, il suo compagno di tutti questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con dolore, affetto, rimpianto". Un dolore, affetto e rimpianto che è comune a tutti gli italiani.

La malattia

Monica Vitti si era allontanata dai riflettori già dal 2001, a causa di una malattia degenerativa. La sua ultima apparizione in pubblico fu proprio quell'anno, in occasione della sua visita al Quirinale per i David di Donatello.

I premi

Monica Vitti, all'anagrafe Maria Luisa Ceciarelli, nei suoi 35 anni di carriera ha girato 55 film, che le sono valsi numerosi premi e riconoscimenti, anche fuori dai confini del nostro paese, tra cui 5 David di Donatello come miglior attrice, 3 nastri d'argento, 12 Golden Globe, un Leone d'oro alla Carriera, un Orso d'argento alla Berlinale e una Concha de Plata al Festival di San Sebastián.

(Nella foto: Monica Vitti al Festival di Cannes)

"Ha una bella nuca, potrebbe fare del cinema"

Eppure, in realtà, Monica Vitti non voleva neanche dedicarsi al cinema! Come riporta "la Repubblica", il suo avvicinamento al grande schermo avvenne quasi per caso. Sembra, infatti, che, mentre era impegnata nel doppiaggio di Dorian Gray ne "Il grido", un grande regista del cinema italiano la vide dalla sala di regia ed esclamò: "Ha una bella nuca, potrebbe fare del cinema".

Monica Vitti e quel grande regista

Questo grande regista era Michelangelo Antonioni, con lei nella foto, di cui Monica Vitti divenne ben presto musa e compagna. Dal 1960 al 1964 Antonioni la volle come eroina in quattro dei suoi film (L'avventura, La notte , L'eclisse e Deserto rosso) e in ognuno di essi, l'attrice romana riuscì a dare vita e forza a un universo femminile fatto di mille sfumature.

La fine della relazione con Antonioni

Verso la fine degli anni '60, Antonioni e Monica Vitti prendono strade diverse, nonostante i due restino in buoni rapporti e per un periodo vivano addirittura nello stesso palazzo.

(Nella foto: Monica Vitti e Michelangelo Antonioni al Festival di Cannes, nel 1982)

Gli anni '70

Con la fine della relazione con Antonioni, Monica Vitti si avvicina al mondo della commedia all'italiana. È proprio in questo periodo che l'attrice romana diventa davvero la "Monica Vitti" dell'immaginario collettivo.

La commedia all'italiana

La commedia all'italiana rappresenta per l'attrice l'occasione ideale per dare libero sfogo al suo grandissimo talento e alla sua indiscutibile verve comica.

(Nella foto: Monica Vitti in "La ragazza con la pistola")

L'incontro con Monicelli

A questi anni risalgono alcuni dei suoi più grandi successi, come "La ragazza con la pistola" diretto da Mario Monicelli, con lei nella foto.

La collaborazione con i più grandi registi del momento

La pellicola girata con Monicelli le apre le porte degli studi dei più importanti registi del tempo, come Ettore Scola, Dino Risi, Nanni Loy e Luigi Comencini. Con loro, Monica Vitti ottiene un successo strepitoso e diventa l'attrice brillante più richiesta del momento: è il periodo della sua consacrazione definitiva.

Gli anni '70: Il sodalizio con Alberto Sordi

Risale a questo periodo anche il sodalizio dell'attrice comica con colui che potrebbe essere definito il suo alter ego maschile: Alberto Sordi (con lei nella foto). Dopo il loro incontro sul set di "Amore mio aiutami" i due nel 1973 si ritrovano in "Polvere di stelle", commedia musicale che ci regalerà alcune tra le perle della storia del cinema italiano e tra i più esilaranti duetti mai visti sul grande schermo.

Gli anni '70: gli anni di "Teresa la ladra"

Sempre negli anni '70 Monica Vitti commuove l'Italia con il suo ruolo di Teresa la Ladra, nell'omonima pellicola diretta dal suo compagno dell'epoca, Carlo Di Palma, ex direttore della fotografia di Antonioni. In questo film è ormai più che evidente quanto la Vitti sia un'attrice a tutto tondo. A questo successo ne seguono altri, sempre firmati dal suo compagno.

Le apparizioni in TV

Amata dal pubblico e osannata dalla critica, anche la TV inizia a corteggiarla. Celebre la sua partecipazione allo show "Milleluci" in cui affianca Mina e Raffaella Carrà cantando "Bellezze al bagno". Monica Vitti, è indubbio, sa fare tutto.

(Nella foto: Raffaella Carrà e Mina, conduttrici di Milleluci)

Gli anni '80

Negli anni '80, Monica Vitti riduce il suo ritmo di lavoro e compare solo in pochi film, molto selezionati e quasi tutti diretti dal suo nuovo compagno (oggi marito), Roberto Russo. La loro pellicola del 1983 le vale un Golden Globe e un Orso d'argento come miglior attrice: il suo talento è riconosciuto anche all'estero.

(Nella foto: Monica Vitti et Jack Nicholson)

Gli anni '90: la regia

Negli anni '90, decide dedicarsi alla regia e il suo "Scandalo segreto" le varrà varie candidature ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento. Verrà premiata nel 1995 a Venezia: il Festival le concederà il Leone d'oro come riconoscimento per la sua eccezionale carriera.

Gli anni '90: I libri

In questo periodo si dedica anche alla scrittura (forse per assicurarci che siano davvero poche le arti che se le resistano) pubblicando due libri in 2 anni, intitolati Sette sottane (1993) e Il letto è una rosa (1995).

Il nuovo millennio: il ritiro dalle scene, la malattia e la scomparsa

Monica Vitti si allontana dai riflettori nel 2001, a causa di una malattia molto simile all'Alzheimer che l'aveva colpita relativamente giovane. Suo marito Roberto Russo, poco tempo fa, ha confessato alle pagine del "Corriere della Sera" le difficoltà dell'attrice: "Ci parliamo con gli occhi. Ha una malattia tipo Alzheimer che si infiltra e sbriciola la memoria”.

Il suo lascito

E sono proprio i suoi occhi, proprio quelli con cui si comunicava con suo marito, quelli che vogliamo ricordare: gli occhi di una donna incredibile, che è stata tutte le donne del mondo... e lo ha fatto sempre con un gran sorriso sulle labbra.

"Il segreto della mia comicità? La ribellione di fronte all'angoscia, alla tristezza e alla malinconia della vita" ha detto. Noi pensiamo che questo sia stato anche il segreto della sua vita.