Hanno vinto un Oscar eppure ora lavorano molto meno

Vincere un Oscar purtroppo non vuol dire sempre avere un successo eterno. Sono numerosi gli attori che hanno coronato il sogno di portarsi a casa l'ambita statuetta, ma poi, per una ragione o un'altra, è come se fossero spariti nel nulla. Scoprili insieme a noi.

Uno dei casi più eclatanti è quello di Cuba Gooding Jr, che nel 1997 si aggiudicò l'Oscar al miglior attore non protagonista per "Jerry Maguire".

Dopo l'Oscar, senza considerare la sua partecipazione a "Qualcosa è cambiato", i ruoli che gli venivano proposti non erano, sinceramente, un granché e la sua carriera sembrava essere sul punto di cadere in picchiata. Il colpo definitivo, però, arrivò dalla sua vita personale: 30 donne lo accusato di aggressione nel 2020.

Anche Adrien Brody è un buon esempio di star che ha visto la sua carriera precipitare inaspettatamente dopo aver vinto un Oscar. Lui lo vinse nel 2003 per la sua magnifica interpretazione nel toccante film "Il pianista". Da allora l'abbiamo visto meno di quanto avremmo voluto a Hollywood.

Nei primi tempi dopo l'Oscar, l'attore faticava a trovare ruoli che fossero così intensi come quello del famoso film di Roman Polanski. La versione del 2005 di "King Kong", diretta da Peter Jackson, è uno degli esempi dei suoi successivi flop. Negli ultimi anni, però, c'è da dirlo, la sua carriera sembra essersi decisamente ripresa.

La carriera di Halle Berry sembrava aver raggiunto l'apice quando l'attrice vinse il suo storico oscar nel 2002, per "L'ombra della vita".

Halle Berry per di più fu la prima donna nera a vincere l'Oscar alla migliore attrice, ma solo due anni dopo tutto cambiò: passò dall'oscar al Razzie: fu considerata la peggiore attrice dell'anno per la sua interpretazione di "Catwoman", ma non solo. A tutto ciò bisogna sommare le critiche negative ed altri flop al botteghino che non hanno di certo aiutato l'attrice premio Oscar (avete presente "Gothika"?)

"Dreamgirls" fu il film che permise a Jennifer Hudson di aggiudicarsi la statuetta come migliore attrice non protagonista nel 2007. L'attrice aveva tutto per diventare la nuova promessa di Hollywood, ma non fu così: i progetti in cui ha partecipato, dall'Oscar in poi, sono stati pochi e alcuni di essi sono stati decisamente un fallimento.

Nel 2019, Jennifer Hudson fece parte dell'elenco del film "Cats" dove a dire il vero nessuno si salvò. Poi nel 2020 l'attrice diede vita a  Aretha Franklin nella pellicola "Respect", ma il film fu molto criticato anche dal proprio figlio della cantante, Kecalf Cunningham, che disse di non aver mai parlato con i produttori. Negli ultimi anni, a parte in un ruolo in 'Tell It Like a Woman' si è concentrata maggiormente sulla sua musica.

Per molti l'inclusione di Gwyneth Paltrow in quest'elenco potrebbe molto discutibile, poiché dopo aver vinto l'Oscar nel 1999 per "Shakespeare in Love", l'abbiamo vista in diverse produzioni che hanno funzionato molto bene al botteghino, ma c'è un motivo per cui è qui.

Dopo aver vinto il premio più ambito di qualsiasi attore o attrice, la sua carriera al cinema è stata abbastanza altalenante. Ha inanellato grandi flop come il film di fantascienza "Sky Captain and the world of tomorrow" e grandi successi come il suo personaggio in "Iron Man", ma raramente in questi successi aveva un ruolo da protagonista.

Ben Affleck di oscar ne ha vinti ben due, ma nessuno di essi come attore: il primo Oscar fu nel 1998 per la sceneggiatura di "Will Hunting - Genio ribelle", il secondo per il miglior film nel 2013 per "Argo". Forse neanche lui è una vittima della maledizione degli Oscar in senso stretto, ma la sua è comunque una storia di alti e bassi.

Fu criticato ferocemente per la sua interpretazione in film come "Armageddon", "Pearl Harbor" o "Amore estremo - Tough Love (Gigli)", ma osannato, invece, per "Gone Baby Gone" o  "L'amore bugiardo - Gone Girl". Con Batman, poi, è vero che guadagnò un ingaggio da urlo, ma la sua immagine ne uscì un po' danneggiata.

Mo'Nique vinse l'Oscar alla miglior attrice non protagonista nel 2010 per il suo ruolo su "Precious", ma dopo aver ottenuto questo riconoscimento la sua carriera non decollò e l'attrice non partecipò a molti progetti rilevanti.

Come lei stessa rivelò, non aveva potuto partecipare a grandi progetti perché c'era qualcuno a Hollywood che l'aveva bandita. Il risultato di questo veto è stata una carriera molto discreta, con pochi titoli all'attivo  come "Bessie", "Almost Christmas" o "Donald Glover Presents". E tutti più o meno fino al 2016.

Nel 1984 si aggiudicò l'Oscar per la sua fantastica interpretazione di Antonio Salieri nel film "Amadeus". Da quel momento, però, per lui sembravano essersi chiuse le porte dei progetti più interessanti. Partecipò a "Il nome della rosa" e a "Grand Hotel Budapest", tra le altre cose, ma più che altro la sua carriera si orientò verso il piccolo schermo.

"Salvando a Grace", "Law & Order: Criminal Intent", "The Good Wife" e "Homeland" sono alcune delle produzioni televisive in cui possiamo vederlo.

Torniamo indietro nel tempo e arriviamo al 1973. Fu un anno storico per gli Oscar: per la prima volta a vincere la statuetta come miglior attrice era una bambina di 10 anni: Tatum O'Neal, grazie al suo ruolo nel film "Paper Moon". Il mondo era pronto a vederla brillare nel firmamento di Hollywood.

Ma non fu così. Tatum O'Neal, in pratica, sparì dalle scene, se non consideriamo qualche piccola collaborazione in serie TV, come "S e x and the City" o "Law & Order: Criminal Intent". La sua vita privata, però, continuava a riempire le prime pagine dei giornali: è stata la prima ragazza di Michael Jackson, ma soprattutto è stata sposata con la turbolenta leggenda del tennis, John McEnroe.

Anche Louis Gossett Jr. vinse un Oscar, come miglior attore non protagonista per il leggendario film "Ufficiale e Gentiluomo". Aver ricevuto questo premio, però, non significò per lui di poter vivere sugli allori, anzi, intraprese ruoli decisamente impegnativi e dovette lavorare sodo, per assicurarsi una parte in film come "Radici" e "In viaggio con la zia".

La TV lo ha salvato dall'oblio a cui tanto i critici come il pubblico sembravano averlo condannato. Grazie al suo grande lavoro in serie come "Watchmen" ha potuto finalmente ottenere una nomination agli Emmy nel 2019.

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