Karen McDougal, l'ex modella di Playboy che appare nei capi d'accusa contro Donald Trump
Nel corso dell'udienza del 4 aprile scorso, il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg ha letto a Donald Trump i 34 capi d'accusa contro di lui, tra cui ha incluso anche il caso di Karen McDougal.
Karen McDougal, ex modella di Playboy, sostiene di aver avuto una relazione extraconiugale con Donald Trump tra il 2006 e il 2007.
Come riporta il Wall Street Journal, analogamente a quanto accaduto con Stormy Daniels il procuratore distrettuale Alvin Bragg sta indagando su un presunto pagamento in nero sborsato da Donald Trump alla modella per comprare il suo silenzio.
Il Gran Giurì di Manhattan, lo stesso che ha votato a favore dell'incriminazione di Donald Trump per il caso di Stormy Daniels, ha ascoltato le deposizioni di due testimoni che hanno fornito informazioni e fatti sul caso di Karen McDougal.
Il caso di Stormy Daniels e quello di Karen McDougal presentano diverse analogie.
Le indagini indicano che Stormy Daniels sarebbe stata pagata 130.000 dollari per il suo silenzio, mentre Karen McDougal avrebbe intascato 150.000 dollari.
Come riportato dal Wall Street Journal, Karen McDougal, Playmate dell'anno 1998, avrebbe raggiunto un accordo per vendere l'esclusiva della sua relazione con Donald Trump al National Enquirer.
Stando alle informazioni pubblicate dal Wall Street Journal, l'accordo di 150.000 dollari è stato chiuso nel 2016, nel pieno della campagna elettorale conclusasi con la salita di Donald Trump alla Casa Bianca.
Come si può facilmente verificare, il National Enquirer non ha mai pubblicato queste informazioni, pur avendo pagato Karen McDougal per averle.
Il Wall Street Journal riporta che Donald Trump e la società madre del National Enquirer, American Media Inc., avrebbero raggiunto un accordo affinché le informazioni non vedessero la luce.
David Pecker, ex presidente di American Media Inc., era un amico personale di Donald Trump.
Secondo il suddetto organo di informazione, durante le indagini sul caso di Stormy Daniels nel 2018 si è indagato anche sul presunto pagamento a Karen McDougal.
Il Wall Street Journal sostiene che il caso non è stato portato in tribunale perché American Media Inc. ha collaborato con l'accusa, ammettendo di aver pagato 150.000 dollari alla playmate in collaborazione con membri della campagna elettorale di Donald Trump.
L'obiettivo era evidente: evitare che la vicenda venisse alla luce, cosa che avrebbe potuto influenzare direttamente la campagna elettorale e quindi l'esito finale delle elezioni presidenziali statunitensi.
La questione non ha scalfito Donald Trump perché il suo avvocato, Michael Cohen (nella foto, al centro), si è dichiarato colpevole dei fatti, circostanza che ha portato alla sua incarcerazione nel 2019.
Sembra che il carcere abbia fatto cambiare idea a Michael Cohen, che è diventato uno dei principali informatori e testimoni del procuratore distrettuale Alvin Bragg e che ha contribuito all'impeachment dell'ex presidente degli Stati Uniti.