Cosa ne è stato di Carré Otis dopo 'Orchidea Selvaggia'

Figura iconica
Una giovanissima modella
Sulle copertine delle riviste più importanti
Emily
Le difficili condizioni di lavoro sul set
L'incontro con Rourke
Anni turbolenti
Di nuovo modella
Altri progetti cinematografici
Attivista
Una vita non facile
I traumi
Impegnata nel sociale
Figura d'ispirazione
Serena con la sua famiglia
Forza e resilienza
Figura iconica

Carré Otis, un'indimenticabile icona della moda degli anni '80 e '90, si è guadagnata una fama internazionale non solo attraverso le passerelle ma anche con il suo debutto nel film thriller 'Orchidea Selvaggia' (1989). Esploriamo la complessa carriera e la vita personale di Otis e scopriamo com'è e cosa sta facendo oggi

Una giovanissima modella

Nata a San Francisco, California, il 28 settembre 1968, Carré Otis trovò un suo posto nel mondo della moda in giovanissima età, diventando un volto noto di prestigiosi brand tra cui Gianni Versace, Dolce & Gabbana, Calvin Klein, Donna Karan, Guess?, Blumarine, Revlon, Giorgio Armani e Max Mara.

Sulle copertine delle riviste più importanti

Carré Otis ha lavorato come modella per prestigiose riviste internazionali, tra cui, solo per citarne alcune, Vogue, GQ, Harper's Bazaar e Cosmopolitan, come riportato da fashionmodeldirectory.com.

"Orchidea Selvaggia"

Nel 1989 fece il suo indimenticabile esordio sul grande schermo in "Orchidea Selvaggia", accanto a Mickey Rourke, all'epoca all'apice del successo dopo aver girato "9 settimane e mezzo" solo tre anni prima.

Emily

Carré Otis nel film impersonava la protagonista, Emily, una giovane neolaureata che accompagna la sua responsabile a Rio de Janeiro, dove si innamora di un uomo d'affari.

Le difficili condizioni di lavoro sul set

Secondo quanto riportato dal portale The Famous People, Otis, in seguito, avrebbe dichiarato che l'esperienza sul set di "Orchidea Selvaggia" fu tutt'altro che semplice, a causa della sua inesperienza e delle condizioni di lavoro, tanto da arrivare a dire di essere stata sfruttata "sotto ogni punto di vista".

L'incontro con Rourke

Carré Otis, in quegli anni, riuscì a raggiungere uno status di superstar, non solo grazie al famoso film e r o t i c o, ma anche per la sua storia d'amore con il collega Mickey Rourke che sposò nel 1992.

Anni turbolenti

Il loro fu un matrimonio burrascoso durato fino al divorzio avvenuto nel 1998. Per Otis, quelli furono anni bui, di violenza psicologica, disturbi alimentari, abuso di sostanze illegali e a l c o l.

 

 

"Un cammino lungo e oscuro"

Sarà lei stessa a descriverli posteriormente nella sua autobiografia "Beauty, Disrupted: A Memoir". Parlerà del suo incontro con Rourke e con il regista di "Orchidea Selvaggia" Zalman King, definendolo un momento che l'ha segnata "come nessun altro. È stato un punto di svolta che mi ha condotto lungo un cammino lungo e oscuro", secondo Vanity Fair.

 

Di nuovo modella

Dopo la fine del suo matrimonio con Mickey Rourke, Carré Otis riprese la carriera di modella, diventando una delle top model più "anziane" a comparire nell'edizione 2000 della rivista Sports Illustrated. All'epoca aveva 32 anni.

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Altri progetti cinematografici

Nonostante la fama, la sua filmografia risulta essere abbastanza ridotta. Gli altri film a cui ha partecipato sono "Uscita di sicurezza" (1996), sempre al fianco di Rourke, "Simon Says" (1998) e "Going Back", un film TV del 2001.

"E! True Hollywood Story"

Sempre nel 2001 ha partecipato alla serie televisiva in stile documentario "E! True Hollywood Story", prodotta da E! Entertainment Television, in cui si parla di note celebrità del mondo dello spettacolo, del cinema, della musica e della moda.

Attivista

Nel 2003 divenne portavoce della "National Eating Disorders Awareness Week", impegnandosi attivamente nella sensibilizzazione sui disturbi alimentari.

Una vita non facile

Il suo viaggio nel mondo della moda e del cinema è stato molto difficile, come ha lei stessa rivelato negli ultimi anni ed è stato forse per questo che, un po' alla volta, si è allontanata dai riflettori per vivere una vita sempre più riservata ed equilibrata.

I traumi

Nel 2019, dopo tanti anni di assenza e pochissime apparizioni in TV o al cinema, è ritornata sotto i riflettori per denunciare gli a b u s i e lo sfruttamento subiti durante i primi anni della sua carriera da modella, contribuendo al dibattito sulle pratiche poco etiche nell'industria della moda​.

"La vita è luci e ombre"

In un'intervista a La Repubblica, ha parlato anche del suo cambio di direzione verso una vita più sana: "La mia vita è un percorso di guarigione e grazie al buddismo ho cercato di diventare una persona migliore. Scrivo su Instagram perché sono stanca di vedere la gente far finta che tutto sia perfetto. La vita è luci e ombre. Ci sono giorni in cui sto benissimo e altri in cui soffro."

"Sono autentica e così voglio vivere"

Otis aggiunge: "Negli anni ho lavorato con uno specialista per guarire ferite ancora aperte. Ma sono fortunata, posso contare sulla mia comunità: famiglia, amici. Non mi interessa ciò che pensa la gente di me. Sono autentica e così voglio vivere".

Impegnata nel sociale

Come riporta facts.net, l'ex top model e attrice è nota anche per il suo impegno in varie cause benefiche e per il supporto a organizzazioni come "The Trevor Project", che si concentra sulla prevenzione del s u i c i d i o tra i giovani LGBTQ+.

Figura d'ispirazione

Oggi Carré Otis continua a essere una figura di spicco nell'industria della moda, ma con un approccio più concentrato sul benessere e la salute. Inoltre, con la sua presenza sui social cerca di inviare un chiaro messaggio sulla positività del corpo e l'accettazione di sé, specialmente per coloro che sognano di entrare nel mondo della moda.

Credit: Instagram @iamcarreotis

Serena con la sua famiglia

Anche se alcune ferite ancora non sono "guarite", come abbiamo citato anteriormente, oggi Carré Otis ha ritrovato un certo equilibrio anche grazie alla sua famiglia, composta da suo marito e le sue due figlie.

Credit: Instagram @iamcarreotis

Forza e resilienza

Quella di Carré Otis è certamente una storia di forza e resilienza che dimostra che le avversità possono essere superate, diventando, nel suo caso, un simbolo di speranza e ispirazione per molti.

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